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Bonus barriere architettoniche 2024: cos’è, requisiti e novità

La nuova legge di Bilancio ha portato ad un ridimensionamento della detrazione.

Con la legge di Bilancio appena approvata, il Governo ha rimodulato il bonus barriere architettoniche, limitando l’elenco degli interventi edilizi che possono beneficiare dell’agevolazione. Inoltre, sono stati ridefiniti, in senso restrittivo, i casi in cui è consentito lo sconto in fattura e la cessione del credito.

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Vediamo, allora, nei dettagli in cosa consiste il bonus barriere architettoniche 2024.

Bonus barriere architettoniche 2024: cos’è?

Il bonus barriere architettoniche è un incentivo fiscale introdotto dal Decreto Legge n. 83/2012, convertito nella Legge n. 134/2012, e successivamente rinnovato e ampliato con il Decreto Legge n. 50/2017.

Si tratta di una detrazione fiscale del 75% delle spese sostenute per eliminare le barriere architettoniche presenti negli edifici privati esistenti. Il bonus è destinato ai proprietari o ai condomini che decidono di effettuare gli interventi previsti, ma anche ai titolari di diritti reali, ai locatari e ai comodatari, purché abbiano il permesso del proprietario dell’immobile.

Bonus barriere architettoniche 2024: cosa cambia?

Fino al 31 dicembre 2023, il bonus del 75% era utilizzabile per la realizzazione di interventi direttamente finalizzati al superamento e all’eliminazione delle barriere architettoniche. Una dicitura abbastanza generica che ha permesso di includere anche interventi di edilizia relativi alla sostituzione di infissi o al rifacimento dei servizi igienici, nel rispetto dei requisiti generalmente previsti in materia di eliminazione delle barriere architettoniche.

Queste regole sono state riviste nell’articolo 3 del decreto legge n. 212 del 29 dicembre.

Il nuovo comma 1 prevede che:

“Ai fini della determinazione delle imposte sui redditi, ai contribuenti è riconosciuta una detrazione dall’imposta lorda, fino a concorrenza del suo ammontare, per le spese documentate sostenute fino al 31 dicembre 2025, con le modalità di pagamento previste per le spese di cui all’articolo 16-bis del Testo unico delle imposte sui redditi di cui al decreto del titolare della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, per la realizzazione in edifici già esistenti di interventi volti all’eliminazione delle barriere architettoniche aventi ad oggetto esclusivamente scale, rampe, ascensori, servoscala e piattaforme elevatrici.”

Dall’1 gennaio quindi, nel bonus barriere architettoniche 2024 rientreranno esclusivamente i lavori relativi a:

scale,
rampe,
ascensori,
servoscala,
piattaforme elevatrici.

Inoltre, viene introdotto l’obbligo di pagare le somme mediante bonifico parlante, al pari dei lavori rientranti nel bonus ristrutturazione.

Queste le novità previste che verranno, in ogni modo, applicate alle spese sostenute dopo l’entrata in vigore del decreto n. 212/2023, cioè il 30 dicembre.

Un’altra novità riguarda l’asseverazione obbligatoria. Per fruire del bonus fiscale, anche nella nuova versione ristretta prevista dall’1 gennaio 2024, il rispetto dei requisiti previsti dal regolamento del Ministero dei lavori pubblici n. 236 del 14 giugno 1989 dovrà essere certificato da apposita asseverazione. Sarà, dunque, obbligatoria l’attestazione di un tecnico abilitato per usufruire della detrazione fiscale del 75% prevista dal bonus barriere architettoniche 2024.

Sconto in fattura e cessione del credito: i limiti

L’accesso libero allo sconto in fattura e alla cessione del credito in detrazione fiscale sarà limitato alle spese sostenute fino al 31 dicembre 2023.

Una tutela viene introdotta in specifiche fattispecie, per le quali resterà possibile optare per la monetizzazione del bonus spettante. Si tratta in particolare dei seguenti casi:

condomini, in relazione a interventi su parti comuni di edifici a prevalente destinazione abitativa;
persone fisiche con reddito fino a 15.000 euro, determinato secondo quanto previsto dal quoziente familiare introdotto per il superbonus, in relazione a interventi su edifici unifamiliari o unità abitative site in edifici plurifamiliari, a patto che il contribuente sia possessore di diritto di proprietà o di diritto reale di godimento sull’unità immobiliare e che la stessa unità immobiliare sia adibita ad abitazione principale;
soggetti in condizioni di disabilità accertata ai sensi dell’articolo 3 della legge 104 presente nel nucleo familiare del contribuente.

Al di fuori dei casi sopra indicati, quindi, l’unica modalità di uso del bonus barriere architettoniche 2024 sarà l’indicazione in dichiarazione dei redditi e l’utilizzo della detrazione spettante nelle cinque quote previste.

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