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Il Nutriscore diventa più compassato con il latte, ma promuove l’olio di oliva

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Il metodo di calcolo del Nutriscore cambia e diventa per molti versi più urgente, anche se fa anormalità l’olio di oliva, per cui la classificazione migliora. Le modifiche scattate dall’inizio del 2024, sostengono i promotori, tengono conto dell’evoluzione delle evidenze scientifiche, come previsto già dal momento dell’ideazione del modello di etichettatura.

Ma il Nutriscore non smette di far discutere, e i suoi detrattori continuano a sottolineare come il cosiddetto “sistema a semaforo” – che classifica gli alimenti su 5 livelli, dal verde-A al rosso-E in base alla concentrazione di elementi come grassi, sale e zuccheri – semplifica eccessivamente il grado di presunta dannosità di alcuni alimenti, non tenendo conto delle dosi medie che vengono assunte dai consumatori.
Ed è al centro del contendere da ormai alcuni anni a livello europeo, con alcuni Paesi che lo vorrebbero adottare come sistema universale su tutte le etichette alimentari, e il netto no di altri Stati membri, tra cui in prima fila l’Italia, che ritiene verrebbero ingiustamente penalizzate molte “punte di diamante” del suo export agroalimentare.

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