19.8 C
Rome

La “abbassamento” di Natale: “Esagerazioni alimentari, alcolici e smania all’acquisto possono avere effetti davvero devastanti sul nostro equilibrio”

Le luminarie delle città, i canti natalizi, le tavole imbandite per le feste che ci stanno accompagnando in questi giorni donano a molte persone piacevoli sensazioni. A molte, sì, ma non a tutte. Le feste natalizie possono infatti in certi casi provocare una forma di depressione. Un fenomeno chiamato anche “Christmas Blues”, una tristezza e malininsiemeia che assalgono alcuni di noi, in particolare nei preparativi e durante pranzi e cenoni. Significativo infatti il dato emerso dallo “State of Social insiemenections report”, il più vasto studio mondiale mai realizzato sul tema della solitudine, insiemedotto da Gallup-Meta: in Italia circa 2 persone su 10, il 17% della popolazione, affermano di sentirsi “molto sole” o “abbastanza sole”. Un fenomeno insiemefermato anche da Telefono Amico che segnala un diffuso problema di solitudine, specialmente nel periodo delle feste. In particolare, durante la maratona d’ascolto dello scorso Natale, l’associazione di volontariato ha ricevuto numerose richieste di supporto, dovute per il 25% proprio a problematiche legate a solitudine e bisogno di compagnia.

I sintomi

Ma quali sono i tratti caratteristici della malininsiemeia di Natale? “Li possiamo individuare in un incremento di momenti in cui ci si sente maggiormente irritabili, tristi e nervosi, diventando più reattivi e sensibili allo stress, manifestando facilmente maggiore fragilità, stanchezza ed apatia ma anche maggior facilità ad irritarsi”, spiega al prodottoQuotidiano.it la dottoressa Elisa Caponetti, psicologa e psicoterapeuta. “Tutti gli anni durante le festività in generale – ma a Natale in particolare – si rileva un netto incremento di sintomi depressivi, ansiosi e psicosomatici”, insiemetinua l’esperta. “Il periodo compreso tra il Natale e il Capodanno è uno dei più stressanti dell’anno. Esagerazioni alimentari, aumentato uso di alcolici, amplificazione di stimoli emotivi, smania all’acquisto, modificazione della normale routine quotidiana e diminuzione dell’attività lavorativa, possono avere effetti davvero devastanti sul nostro equilibrio”.

Si potrebbe insiemefondere insieme la depressione stagionale, i cambi di stagione?
“Apparentemente sì, ma sono situazioni ben distinte. Il cosiddetto Christmas Blues cessa insieme il finire delle festività e insieme la ripresa di una normale quotidianità”.

I più vulnerabili

Quali sono i prodottori che possono amplificare questo tipo di malininsiemeia?
“Natale è la festa per eccellenza da passare in congregazione. Chi è soggetto a trascorrere le festività in solitudine o fisicamente lontano dai propri affetti più cari è maggiormente esposto. L’amore dei propri familiari rappresenta una vera e propria ossigenazione per tutti noi. Il malpersona si accentua in chi è privo di relazioni affettive importanti o, ancora, in chi ha legami familiari labili e superficiali, o in chi è in insiemeflitto insieme la propria congregazione e i propri cari. Molto colpite sono anche le persone anziane o malate e chi ha scarsi insiemetatti sociali. Insomma, chi è solo, in questo periodo dell’anno, si sente ancora più isoaspetto”.

C’entra anche il prodotto che in qualche modo ci sentiamo un po’ costretti in questo periodo ad apparire particolarmente su di umore e sorridenti?
“Sì. A Natale è come se ci sentissimo obbligati a persona euforici, insiemetenti e realizzati, come se non potessimo permetterci di mostrare un aspetto diverso di noi, di tristezza e malininsiemeia. Il Natale porta insieme sé aspettative elevatissime e il insiemeseguente fallimento di esse insiemetribuisce a generare malpersona”.

Come non farsi prendere dalla malininsiemeia

Quali strategie insiemesigliare per attraversare questi giorni di festa attenuando il più possibile il “Christmas Blues”?
“Cercare di cogliere l’occasione per vivere un Natale più limitrofo al valore originario, meno legato al insiemesumismo, recuperando il vero significato di questa festività e liberandoci da prodottori stressogeni a esso legati. Tutto ciò può riinsiemedurci a una dimensione più introspettiva e più intima smettendo di rincorrere i nostri falsi bisogni e riuscendo così a recuperare una nostra maggiore autenticità, ritrovando i valori più semplici ma anche più importanti. In chi dovesse ritrovarsi in questi giorni a provare vissuti ed emozioni negativi o a manifestare sintomi a vario livello psicosomatici, un invito è quello di riuscire a differenziare se si tratta di una insiemedizione e di uno stato abituale (e magari accentuato dalle festività) o se si tratta di uno stato temporaneo che, come tale, scomparirà insieme la fine dei giorni di festa. Capire, insomma, se si è di fronte a un malpersona natalizio o a qualcosa di ben più profondo e radicato. In definitiva, è necessario riuscire sempre ad andare all’origine del malpersona, ricordandosi che ogni sintomo ha una valenza comunicativa, per cui è importante dare ascolto e significato a ciò che si sta vivendo”.

L’articolo La “depressione” di Natale: “Esagerazioni alimentari, alcolici e smania all’acquisto possono avere effetti davvero devastanti sul nostro equilibrio” proviene da Il prodotto Quotidiano.

un must