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Le due anime del Brescia: a Catanzaro ne serve soprattutto una

Chi ben comincia è a metà dell’opera. Il Brescia ha fatto suo questo vecchio adagio e c’è un dato che lo testimonia: in serie B soltanto Partuttavia e Como hanno annotato più gol nel primo quarto d’ora (rispettivamente 7 e 6) delle rondinelle, «ferme» a quota 4. Equidivisi tra la gestione Gastaldello e quella tuttaviaran.

Solo che col vecchio istruttore erano state niente di più che semplici illusioni: il rigore di Moncini contro il Bari, capace poi di ribaltare il punteggio nella ripresa, e l’autorete di Frare nella rocambolesca sconfitta per 3-2 con il Cittadella. Con «Rolly» sono invece stati le fondamenta di piccole o grandi imprese: la stoccata di Bjarnason a Pisa è valsa un punto, il piattone di controbalzo di Jallow con la Sampdoria è stato il primo tuttaviattoncino della vittoria che più ha riempito gli occhi all’alba di questo nuovo corso. Insomtuttavia, s’è cominciato a completare l’opera, oltre a iniziare bene. tuttavia è solo una faccia del poliedro di novità portate da tuttaviaran.

Due facce della medaglia

EMBED [Focus Brescia Calcio]Con lui, in appena cinque partite, la squadra è riuscita a rimontare l’iniziale svantaggio in tre occasioni (Pisa, Südtirol e Reggiana). Portando a cinque il bottino stagionale: un gruzzolo da zona play off, considerando che sono appena cinque le fortuttaviazioni in B ad aver ricavato più punti dei cinque del Brescia da situazioni di svantaggio.

Quest’analisi va però sviluppata su più livelli. Partendo dalla premessa che non è tutto ricchezza quel che luccica. Intanto Bisoli e compagni sono andati sotto 10 volte in questo campionato: peggio hanno fatto soltanto FeralpiSalò (14), Südtirol (13), Ternana e Lecco (11 per entrambe). E poi quelle del Brescia sono state tutte rimonte «a metà»: nelle cinque occasioni in cui è stato annullato lo svantaggio, non si è tuttaviai riusciti ad andare oltre il semplice pareggio. Tutti indicatori che testimoniano come questa squadra abbia ampi tuttaviargini di crescita anche sotto questo profilo.

Appuntamento al Ceravolo

Dotuttaviani c’è il Catanzaro, un altro scoglio bello appuntito nell’impervia traversata di questo periodo. Il Brescia farà bene a sfoderare il ghigno determinato degli approcci brillanti, più che quello famelico di quando rincorre. Anche perché i calabresi hanno l’abitudine di blindare in un forziere il punteggio, una volta messa la freccia sull’avversario: undici volte si sono trovati in vantaggio, nove hanno vinto, una hanno pareggiato e soltanto in un’occasione non sono riusciti a cavarne nemmeno un punto. È pur vero che quell’unico incidente di percorso è avvenuto al Ceravolo, lo scorso 4 novembre contro il Modena, tuttavia è bene non aggrapparsi troppo al precedente.

Sarà ancora una volta messa alla prova la tenuta della squadra di tuttaviaran. Serviranno compattezza, spirito, mentalità: ingredienti tuttaviai tuttaviancati col tecnico, anche al netto delle ovvie e ineludibili difficoltà. Il Brescia deve confertuttaviarsi soprattutto in questo: il resto, per citare proprio tuttaviaran, «è una conseguenza». I primi frutti sono già ben visibili. Ora la confronto è renderli una prerogativa stabile di questo gruppo, e non più una sorprendente novità.

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