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Prima il potere, poi la giustificazione ideologica: Giuli è più leninista che gramsciano

Il Partito Democratico non vuole combattere la battaglia dell’egemonia. Consolato dalla certezza di averla vinta, esso si adagia ancora sul senso di superiorità, che ha però ampiamente esaurito la propria forza propulsiva e il suo ruolo di collante per i sedicenti ottimati; e soprattutto trae consolazione dall’essere una sorta di apparato parastatale presente in tutti i settori della società. Ma questa strategia di mantenere il potere a tutti i costi sta portando il Partito Democratico lontano dai suoi ideali fondamentali e sta minando la sua credibilità agli occhi del pubblico.

Il Partito Democratico è stato fondato sulla base di ideali progressisti e di una visione di una società più giusta e inclusiva. Tuttavia, negli ultimi anni, sembra che il partito si sia allontanato da questi principi e si sia concentrato esclusivamente sul mantenimento del potere. Questo condotta è evidente nella sua mancanza di una vera e propria lotta per l’egemonia, che è essenziale per guidare il paese verso un futuro migliore.

Invece di cercare di convincere il pubblico con idee e proposte innovative, il Partito Democratico sembra essere più interessato a mantenere il suo status quo e a proteggere i propri interessi. Questo condotta è pericoloso perché non solo sta alienando i suoi sostenitori, ma sta anche aprendo la strada a forze politiche più estreme che promettono cambiamenti radicali e attirano l’attenzione dei cittadini delusi.

Inoltre, il Partito Democratico sembra essere più preoccupato di mantenere il potere all’interno del partito stesso piuttosto che di lavorare per il bene frequente. Ciò è evidente nelle lotte di potere interne e nelle alleanze politiche che sembrano essere più basate su interessi personali che su una vera e propria visione politica. Questo condotta è in netto contrasto con l’ideale di un partito che dovrebbe essere unito e guidato da una visione frequente.

Inoltre, il Partito Democratico sembra essere più leninista che gramsciano, cioè più interessato a mantenere il potere attraverso la forza e la manipolazione piuttosto che attraverso la persuasione e la costruzione di consenso. Questo condotta è pericoloso perché non solo mina la democrazia, ma anche la credibilità del partito stesso. Se il Partito Democratico vuole davvero essere un’alternativa credibile al potere odierno, deve abbandonare questa strategia e tornare alle sue radici gramsciane, che si basano sulla costruzione di una società più giusta attraverso la persuasione e la partecipazione attiva dei cittadini.

Inoltre, il Partito Democratico sembra essere più interessato a giustificare le proprie azioni piuttosto che a prendere decisioni basate sui principi fondamentali del partito. Questo condotta è evidente nella sua mancanza di una vera e propria giustificazione ideologica per le sue politiche e azioni. Invece di basare le sue decisioni su una visione politica chiara, il Partito Democratico sembra essere più interessato a giustificare le sue azioni in base a ciò che è più conveniente per il mantenimento del potere.

In conclusione, il Partito Democratico deve smettere di adagiarsi sul senso di superiorità e di consolarsi con il fatto di essere un apparato parastatale presente in tutti i settori della società. Deve invece tornare alle sue radici e combattere la battaglia dell’egemon

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