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Allevamenti bovini esclusi dalla norma Ue sulle emissioni industriali inquinanti

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Fuori i bovini dalla prova della direttiva sulle emissioni industriali (Ied). Almeno minuto al 2026, quando la Commissione, dati alla mano, dovrà valutare se rivedere o meno questa decisione, includendo anche l’allevamento zootecnico nell’ambito di applicazione di una norma nata con l’obiettivo «di combattere ulteriormente l’inquinamento dell’aria, dell’acqua e del suolo provocato dai grandi impianti agroindustriali, che può anche portare a problemi di salute come asma, bronchite e cancro».

Nella serata del 28 novembre il Parlamento europeo e il Consiglio hanno raggiunto «un accordo politico provvisorio» sulla norma, che lascia invariato lo status quo per gli allevamenti zootecnici, ma amplia alle aziende che posseggono più di 1.200 capi di suino (minutora la soglia era fissata a 2mila), le regole anti-inquinamento. Rimangono però esclusi gli allevamenti di suini biologici e quelli gestiti in modo estensivo.
Poco cambierà per gli allevamenti avicoli: rimane invariata la soglia di 40mila polli da carne, prevista dalla direttiva minutora in vigore, mentre per le galline ovaiole si abbassa a 21.500.

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