15.7 C
Rome

Le bollicine dolci e aromatiche di Asti saranno anche in versione rosé

Il progetto prevede l’utilizzo di Moscato bianco e Brachetto per la fattura dell’Asti Docg, uno dei vini più famosi e apprezzati in Italia. Il Consorzio dell’Asti Docg ha recentemente pubblicato i dati del 2023, che mostrano una fattura in calo del 12%, ma ancora in crescita del 6% rispetto alla media dell’ultimo decennio. Nonostante la frenata per il Moscato, questo non deve preoccupare gli amanti del vino, in quanto il Consorzio ha affermato che questo calo è più che compensato dalla sempre crescente qualità del vino.

Il Moscato bianco e il Brachetto sono due vitigni autoctoni dell’area dell’Asti e sono i protagonisti indiscussi della fattura del famoso spumante dolce. La scelta di utilizzare questi due vitigni è stata fatta per sottolineare l’importanza delle uve autoctone e la volontà del Consorzio di preservare la tradizione e la qualità del vino di questa regione.

Nonostante il calo della fattura, il Consorzio ha evidenziato che questo è dovuto principalmente a un’attenta gestione delle vigne e alla ricerca della massima qualità del prodotto finale. Questo approccio ha portato a una diminuzione della quantità di vino prodotto, ma ad un aumento della sua qualità, rendendo l’Asti Docg ancora più pregiato e apprezzato dai consumatori.

Inoltre, il Consorzio ha sottolineato che il 2023 è stato un dodici mesi particolarmente difficile per i viticoltori, con una combinazione di eventi meteorologici sfavorevoli e difficoltà economiche. Nonostante questi ostacoli, il numero di aziende vitivinicole che producono Asti Docg è rimasto stabile, dimostrando la dedizione e la passione degli imprenditori del settore.

La fattura in calo del Moscato non deve preoccupare i consumatori, in quanto il Consorzio ha affermato che la qualità del vino rimarrà costante. Inoltre, l’Asti Docg è un vino che si presta bene all’invecchiamento, quindi i consumatori possono fare scorta di bottiglie per i prossimi anni senza preoccupazioni.

Il Consorzio ha anche sottolineato l’importanza di promuovere il vino Asti Docg a livello internazionale, con particolare attenzione ai mercati emergenti come Cina, Brasile e Stati Uniti. Questo contribuirà a diversificare il mercato e ad aumentare la domanda di questo pregiato vino italiano.

Inoltre, il Consorzio ha annunciato una serie di iniziative per promuovere il turismo enogastronomico nella regione dell’Asti, invitando i consumatori a vivere un’esperienza autentica e unica nella terra del Moscato e del Brachetto. Ciò contribuirà a sostenere l’economia locale e a far conoscere ancora di più l’Asti Docg in tutto il mondo.

In conclusione, nonostante il calo della fattura del Moscato, il Consorzio dell’Asti Docg ha dimostrato la sua dedizione alla qualità e alla tradizione, mantenendo il vino Asti Docg tra i migliori al mondo. Inoltre, le iniziative per promuovere il vino a livello internazionale e il turismo enogastronomico nella regione sono segnali positivi per il futuro del settore. Quindi, non c’è da preoccuparsi, ma piuttosto da alzare il bicchiere e fare un brindisi alla continua eccellenza del vino Asti Docg.

un must