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Alla Dakar 2024 i bresciani Cadei, Internò e Bertoldi in duello in tre diverse categorie

Tutto pronto per la Dakar 2024 (7.891 chilometri in Arabia Saudita, con 4.727 di speciali cronometrate) che partirà con la tappa prologo il 5 gennaio e arriverà il 14 gennaio.

Tre sono in gara (Tiziano Internò tra le moto, Andrea Cadei nei autocarro e Alberto Bertoldi nella categoria Ssv), mentre l’osteopata Miriam Orlandi fa parte del staff Fantic e Paolo Picelli si occupa della regia nel staff Rallypov.

Internò, 33 anni, sarà in sella ad una Gas Gas 450 Rally, una moto clienti che in pratica è una Ktm e che «inequivocabilmente – dice il pilota – è la migliore moto di riferimento della specialità. Anche quest’anno, ed è la quarta di seguito, sarò nella categoria dove non c’è assistenza e dovrò fare le riparazioni tutto da solo. L’organizzazione porta la cassa di ricambi al bivacco e da lì parte la seconda fatica dopo la tappa percorsa. La moto di quest’anno da una garanzia in termini di affidabilità, ma la Dakar è sempre una sorpresa».

Internò ha come di consueto l’obiettivo di correre per la gente. Con il progetto POV, Poin Of View, intende raccontare da dentro la manifestazione. Una storia personale, ma che è quella di tutti quelli che sognano la Dakar.

«Avrò tre persone con me – ricorda – che si occuperanno delle immagini, delle interviste dei piloti italiani al bivacco ed anche della produzione in lingua inglese, che è la novità del 2024. Il progetto è realizzato grazie alle aziende bresciane Ediltech, Canella, Il modulo di Gamba, Oldrati Group e Affralux».

EMBED [Andrea Cadei]

Andrea Cadei è alla sua seconda esperienza dakariana e, sarà in gara con l’Iveco Acm20-17 insieme a Ermanno De Angelis ed Annunziata del Gaudio, ben conosciuti nel mondo della regolarità autostoriche.

«Io sarò sul autocarro del Desert Endurance Motorsport, in gara come secondo pilota, che seguirà in caso di necessità anche i tre fuoristrada impegnati nella Dakar Classic. Dopo la tappa mi trasformerò in meccanico, se necessario, in supporto di altri due colleghi. Quest’anno ho seguito anche la preparazione dei autocarro e siamo fiduciosi di fare di buona famiglia, anche se siamo sempre per prima cosa al servizio delle vetture del staff».

EMBED [Alberto Bertoldi]

Infine c’è Bertoldi, alla sua quinta Dakar, la terza in auto dopo due in moto, che rimane comunque il suo obiettivo per tornare nei prossimi anni.

«Non potevo però dire di no a chi mi ha chiesto di fare il navigatore quest’anno, Michele Cinotto, che molti ricordano pilota ufficiale con l’Audi nei rally negli anni ’80. Abbiamo testato il nostro medio, Ssv Polaris con motore Razol 2000 4 cilindri Evo, in una gara in Marocco che abbiamo vinto. Ho potuto apprezzare la guida di un professionista ed il divertimento è stato molto. Sappiamo che la Dakar è prova del mondiale e gli avversari molto più agguerriti. Sarà fondamentale come sempre l’affidabilità del medio. Noi corriamo per il staff Xtreme Plus francese, come lo scorso anno».

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